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Channel: La vita a modo mio » stagioni
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STRANI COMPORTAMENTI

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Fa freddino a Zurigo quest’inverno, con buona pace di chi credeva (o s’illudeva) di cambiamenti climatici irreversibili e riapertura a marzo dei bagni per la stagione estiva 😉 Nevica, il sole latita, tira un venticello che ti raccomando e ogni tanto il gelo ha la meglio anche di giorno.

Ieri nevicava di brutto, sono andata a prendere il tram per recuperare la Belva a scuola. A parte il numero incommensurabile di persone in giro a capo scoperto, niente ombrello (ma a quello ho rinunciato anch’io, in verità), cappello, berretto o cappuccio, intravedo una ragazza che attraversa la strada correndo per acchiappare al volo il mezzo e mi cade l’occhio: ai piedi un paio di Converse All Star bianche, modello basso, e calzini al di sotto della caviglia. Tra lì e l’orlo dei leggings neri il nulla.

Stamattina esco di casa poco dopo l’alba, è il turno della scuola di entrambi. Do un’occhiata alla App del meteo: “Oggi: coperto, temperatura rilevata -2 °C, temperatura percepita -5 °C”. Cerco di attrezzarmi al meglio, per quanto “il meglio” per me sia in questa stagione difficilmente raggiungibile. L’ascensore fa una tappa al piano sotto, sale un ragazzo: occhiali, scarpe sportive ai piedi, pantaloni da fitness, una T-shirt. In mano un asciugamano arrotolato. Immagino scenda in cantina, o a fare il bucato. Ma no. Imbuca alla velocità della luce il portone del palazzo, attraversa la strada e si dirige verso la palestra di fronte.

Pochi minuti più tardi, alla fermata del tram (che, come da copione, coi – 5 °C ci è sfilato bellamente sotto il naso): un ragazzino decenne aspetta il suo turno, con addosso un paio di jeans e una felpa. Nessuna giacca, impermeabile, cappotto o qualsivoglia attrezzo di abbigliamento invernale, neppure il cappuccio alzato sulla testa.

Ore 12, rientro dal corso di tedesco, con condizioni meteorologiche sostanzialmente immutate. Incrocio una giovane signora presumibilmente diretta verso la pausa pranzo, in camicetta di seta (con decollté debitamente in vista) e giacca del tailleur.

Oscillo pericolosamente tra l’ammirazione sfrenata e la più profonda commiserazione, con punte di dubbio sull’opportunità di chiamare la Caritas.


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